DOTT. GIUSEPPE MONTESANO

DOTT. GIUSEPPE MONTESANO
Esercito la professione di Medicina Generale e sono specialista in Ginecologia e Ostetricia.Perfezionato in Medicina Biologica e Medicina Estetica                   STUDIO MEDICO      Via Diaz 50/A Camporotondo Etneo CT) Tel: 349-2666208

venerdì 18 gennaio 2013

Conoscere la menopausa

La menopausa corrisponde all’interruzione della secrezione ormonale da parte delle ovaie e si manifesta con la scomparsa delle mestruazioni. Questo periodo è vissuto in modo diverso dalle donne.


Quando sopraggiunge la menopausa?

La menopausa sopraggiunge in media verso i 50 anni. Le ovaie smettono progressivamente di secernere ormoni (estrogeni e progesterone), mentre aumentano i livelli di gonadotropine secrete dall’ipofisi. La menopausa non compare in modo brusco, ma è preceduta da un periodo di irregolarità del ciclo (pre-menopausa o peri-menopausa). La menopausa coincide con la scomparsa definitiva delle mestruazioni.

Quali sintomi avvertirò?

La menopausa è vissuta in modo diverso dalle donne, sia da un punto di vista psicologico che fisico.
Tra i sintomi vi possono essere vampate di calore, soprattutto la notte, affaticamento, disturbi dell’umore, secchezza cutanea e vaginale, disturbi del sonno, aumento ponderale (in media da 3 a 4 kg)...
I sintomi possono variare in termini di tipologia di manifestazione, durata e intensità e sono fastidiosi anche se non comportano rischi per la salute.

Ingrasserò?

L’aumento ponderale non è inevitabile in caso di menopausa, ma le alterazioni ormonali agiscono sulla distribuzione dei grassi.
In questo periodo, la massa grassa si accumula più frequentemente intorno alla vita.

La menopausa renderà le mie ossa più fragili?

La menopausa accelera la perdita ossea in quanto riduce la rigenerazione ossea. Il rischio di osteoporosi esiste, ma può essere più o meno rilevante in funzione dei fattori di rischio correlati soprattutto allo stile di vita e all’ereditarietà.

Vi sono rischi cardiovascolari?

Prima della menopausa, le donne sono meno soggette degli uomini al rischio di malattia cardiovascolare. Quando sopraggiunge la menopausa, tale rischio aumenta in quanto gli estrogeni non esercitano più l’effetto protettivo contro l’aterosclerosi (ispessimento delle arterie).
Lo stile di vita ha un ruolo centrale nella prevenzione. Se si continua a praticare esercizio fisico, non si fuma e non sono presenti altri fattori di rischio (sovrappeso, ipercolesterolemia, diabete, ipertensione) il rischio si riduce.

Devo continuare a sottopormi a controlli ginecologici?

Le visite ginecologiche regolari rappresentano una rete di sicurezza per tutta la vita della donna. Sottoporsi ai controlli è particolarmente importante una volta sopraggiunta la menopausa, proprio perché a quell’età aumenta il rischio di sviluppare malattie ginecologiche.
Il Vostro medico curante Vi prescriverà delle analisi di screening standard, tra cui il pap test e la mammografia.

Posso assumere una terapia ormonale sostitutiva (TOS) per la menopausa?

La TOS può rivelarsi efficace nel trattamento dei sintomi della menopausa (fastidiosi disturbi climaterici, tra i quali vampate di calore).
Come per tutte le terapie, sarà il medico curante a scegliere quella che meglio si adatta alle esigenze della singola paziente e provvederà a fornirVi tutte le informazioni  necessarie sulle modalità di assunzione e sugli eventuali effetti indesiderati.


Suggerimenti per uno stile di vita sano in menopausa

La menopausa è sinonimo di cambiamenti ormonali nella donna in età avanzata. Con l’inizio della menopausa si verifica il cambiamento della regolazione ormonale dell’organismo.


Cosa accade in menopausa

  • La menopausa rappresenta in generale la fine del periodo di capacità riproduttiva. Il periodo della menopausa può variare e si situa fra i 40 e 50 anni d’età. È possibile constatare la sua comparsa dall’assenza delle mestruazioni e dal cambiamento degli ormoni prodotti dalle ovaie.
  • Si verifica una riduzione della produzione di estrogeni, ormoni sessuali femminili e nell’organismo aumenta la relativa parte di ormoni sessuali maschili. Quindi possono essere presenti sintomi quali vampate di calore, secchezza vaginale, problemi urinari, modificazioni dell’umore, ecc. 

 Modificazione degli organi attraverso il controllo ormonale

  • Con la diminuita produzione di estrogeni si verifica una riduzione dell’utero e una progressiva secchezza delle mucose. In caso di rapporti sessuali può essere necessario ricorrere ad ovuli vaginali.
  • Con la regressione del tessuto ghiandolare del seno anche le mammelle si riducono.
  • Le mucose della vescica e delle vie urinarie vengono irrorate in misura minore e la muscolatura del pavimento pelvico si rilassa. Una conseguenza potrebbero essere i problemi di minzione. In alcuni casi può essere utile la ginnastica per il pavimento pelvico. Per il resto bisognerebbe rivolgersi  al ginecologo.
  • In vecchiaia la massa ossea si riduce. Il rischio di osteoporosi aumenta e quindi si consiglia spesso l’assunzione di vitamina D e di bifosfonati, a seconda dell’entità dell’osteoporosi.
  • La carenza di estrogeni danneggia ulteriormente la cartilagine delle articolazioni. Di conseguenza possono comparire dolori più forti alle ginocchia e all’anca.

Quando si prende in considerazione la terapia ormonale sostitutiva?

  • Ad oggi, quando le vampate di calore arrecano disturbo alla paziente e pregiudicano sensibilmente la sua qualità di vita, spesso si consiglia la terapia ormonale sostitutiva.
  • Inoltre, bisogna considerare gli effetti positivi degli ormoni sul metabolismo. La terapia ormonale sostitutiva protegge dall’osteoporosi. Ogni caso è tuttavia differente e necessita di una valutazione personalizzata. Quindi il ginecologo potrà consigliare la cura più adeguata alla singola paziente.

Cosa può fare la paziente da sola?

  • L’alterazione ormonale non determina solo una modificazione degli organi, ma anche del metabolismo dei carboidrati e dei grassi.
  • Spesso la menopausa è connessa ad un aumento di peso e ad una contemporanea una riduzione della massa muscolare.
  • Per sostenere il metabolismo, ridurre il rischio di malattie cardiovascolari e tenere sotto controllo il peso sono particolarmente importanti per la donna in menopausa un’alimentazione equilibrata e il movimento.

Qual è l’alimentazione consigliata?

  • Seguire un’alimentazione equilibrata e strutturata per prevenire un aumento di peso.
  • Mangiare molta verdura.
  • Mangiare 3 frutti al giorno e fare attenzione ai valori nutritivi (una mela contiene, per esempio, la stessa quantità di zucchero contenuta in 15 ciliegie o 15 acini d’uva).
  • Assumere meno grassi animali, soprattutto se si ha un’elevata colesterolemia.
  • Preferire le proteine vegetali, il pesce, il pollame e la carne magra e bianca. Mangiare la carne rossa al massimo tre volte a settimana.
  • Ridurre il consumo di alcool e bere in media non più di 2 bicchieri di vino al giorno.

Praticare sufficiente movimento

  • L’attività sportiva produce effetti favorevoli sul metabolismo:
    • Riduce i livelli di zucchero nel sangue.
    • Mantiene la massa muscolare, importante per il metabolismo.
    • Aumenta la capacità dell’organismo di utilizzare l’insulina.
    • Favorisce la riduzione e la stabilizzazione del peso.
    • Sono preferibili il nuoto o le passeggiate. Per la marcia sportiva le pazienti dovrebbero sempre aver cura dei piedi e scegliere con attenzione  delle calzature idonee.
In menopausa si verifica un cambiamento del metabolismo ormonale. Spesso la menopausa è associata ad una serie di disturbi fisici. Si può prendere in considerazione una terapia ormonale sostitutiva. L’attività fisica e un’alimentazione equilibrata sono particolarmente importanti in questa fase della vita.

Le mie mestruazioni sono diventate irregolari: sto per andare in menopausa?


Cosa sono la premenopausa e la perimenopausa?

La premenopausa è il periodo che inizia quando la durata dei cicli diminuisce e si verificano i primi cambiamenti ormonali (aumento delle gonadotropine).
È caratterizzata da cicli irregolari, con o senza ovulazione.
La perimenopausa include la premenopausa e termina un anno dopo la scomparsa delle mestruazioni.

Quanto tempo dura la premenopausa?

La durata della premenopausa è variabile: può durare da alcuni mesi a quattro anni.

Quali sono i sintomi della premenopausa?

La premenopausa si manifesta con un'irregolarità del ciclo mestruale. Le mestruazioni diventano irregolari e i cicli sono spesso più corti.
Può essere associata a gonfiori, vampate di calore, sbalzi d'umore, senso d'ansia, disturbi del sonno e secchezza vaginale.

Mi sento un po' depressa, come mai?

La premenopausa talvolta è accompagnata da un senso di malessere, associato sia alle variazioni ormonali che al cambiamento di situazione.
Tanto più che, attorno ai cinquant'anni, nella vita della donna si verificano altri eventi (sul lavoro e in famiglia) che possono aumentare il disagio psicologico.
Talvolta è necessario chiedere aiuto: non esitate a parlarne con il vostro medico.

Devo sospendere la contraccezione?

No, fino alla cessazione definitiva delle mestruazioni esiste ancora il rischio di rimanere incinta.

Devo seguire una cura specifica?

La menopausa non è una malattia, ma un cambiamento fisiologico. In generale, non occorre seguire alcuna terapia.
Se il vostro stato di salute lo consente e se lo desiderate, il medico potrà proporvi una terapia ormonale per attenuare alcuni disturbi legati alla menopausa.

sabato 28 aprile 2012

Sigo su pillola dei 5 giorni: solo l'Italia chiede il test di gravidanza

Dallo scorso 2 aprile è in vendita in Italia il nuovo contraccettivo di emergenza efficace fino a cinque giorni dopo un rapporto a rischio di gravidanza. «Per procedere all'acquisto del dispositivo di emergenza» spiega Nicola Surico, presidente della Società italiana di ginecologia e ostetricia «occorre presentarsi in farmacia con la prescrizione medica». Al medico l’impegno a verificare l’assenza di una gravidanza preesistente attraverso l’esito negativo di un test delle beta Hcg, ematico o delle urine. «Nove ginecologi su dieci si sono dichiarati contrari all'esecuzione del test di gravidanza necessario per la prescrizione di questo farmaco» continua Surico «test che non viene richiesto in nessun altro Paese al mondo, ove per altro è possibile acquistare la contraccezione d'emergenza direttamente in farmacia, senza la necessità di alcuna prescrizione medica». I medici sono anche stati informati dall’Aifa in merito all'attivazione di un registro, voluto dalle autorità sanitarie europee per raccogliere tutti i dati disponibili sulle gravidanze eventualmente esposte al farmaco. Il profilo di sicurezza, infatti, è stato valutato in 3.882 donne, ma in un numero molto limitato di gravidanze, e il registro fa riferimento sia ai casi di gravidanza non diagnosticata prima dell'assunzione sia ai casi di fallimento del trattamento. Tali segnalazioni, ricorda l'Aifa, riguardano la reazione avversa da farmaci, come lo è anche il fallimento terapeutico, e «devono comunque essere inviate, a norma di legge, al responsabile di farmacovigilanza della struttura di appartenenza il quale è tenuto a inserirle nella Rete nazionale di farmacovigilanza». Non sono mancate le polemiche dai ginecologi in disaccordo sulla necessità di eseguire il test fino ai movimenti che denunciano le potenzialità abortive della pillola. A timori e polemiche il ministro della Salute, Renato Balduzzi, risponde in maniera rassicurante: «Se saranno rispettate le indicazioni dell'Aifa sarà possibile evitare che questi strumenti diventino una occasione di pericolo e di rischio per la salute. Credo che l'attenzione dell'Agenzia su questo sia stata molto forte e che non siamo mancati approfondimenti e studi».

martedì 24 aprile 2012


Le performances cognitive degli uomini calano di fronte ad una donna attraente

Di fronte a una bella donna o ad una donna che giudica interessante, le capacità cognitive dell’uomo calano significativamente.
Secondo una ricerca olandese, infatti, nel tentativo di fare bella figura agli occhi della donna, l’uomo rischia di andare in tilt a causa di un drastico calo delle difese del cervello. Gli studiosi dell’Università di Radboud hanno condotto un esperimento, i cui risultati sono apparsi sull’ultimo numero degli Archives of Sexual Behaviour, coinvolgendo alcuni studenti di entrambi i sessi ai quali è stato chiesto di eseguire il test di Stroop che valuta il livello di concentrazione.
Si tratta di un test messo a punto nel 1935 da John Ridley Stroop che consiste nel dire il nome di un colore, solo che il termine è scritto con un colore diverso (ad esempio se il vocabolo 'rosso' è scritto in verde, il soggetto deve dire rosso): quando le persone sono stanche o sotto stress tendono a completare il test in un tempo più lungo.
I ricercatori, guidati da Sanne Nauts, sono rimasti estremamente sorpresi del risultato del piccolo esperimento: dire semplicemente agli uomini che una ragazza li guardava via webcam mentre stavano svolgendo il test ha fatto sì che il punteggio ottenuto fosse più basso; cosa che non accadeva se veniva comunicato che dall’altra parte della webcam c’era un altro maschio.
Dunque il semplice pensiero di essere sotto osservazione da parte di una donna manderebbe in corto circuito il cervello maschile.
Un dato che conferma quanto scoperto nel 2009 da altri ricercatori che osservarono come le performance mentali degli uomini subivano un declino quando essi avevano un’interazione, anche breve, con una donna attraente. E le donne? Il numero di errori commessi nell’esecuzione del test è risultato uguale, sia se veniva loro comunicato di essere osservate da donne sia da uomini.

martedì 11 ottobre 2011

CALVIZIE FEMMINILE. SE I GENI NON C'ENTRANO E' REVERSIBILE

Tra gli 11 milioni di italiani che ‘perdono il pelo’ un paziente su tre è donna. E i numeri sono destinati ad aumentare, dicono gli esperti. Ma quando la caduta di capelli sani è prodotta da fattori non-genetici può essere un fenomeno passeggero e si può combattere eliminando le cause. Cibi antiossidanti e lozioni tra le cure


Eva sa nasconderla meglio ma la calvizie sta diventando un problema anche per le donne di tutte le età. Specialmente sui 18-20 anni, dopo una gravidanza, dopo la menopausa, i capelli diventano radi e molto più sottili, si creano ‘vuoti’ qua e là. Tra gli 11 milioni di italiani che ‘perdono il pelo’ un paziente su tre è donna. Problemi di capelli che prendono il volo anche per il 30-33% di tutte le donne del Nuovo Continente, secondo l’American Academy of Dermatology. Numeri destinati a crescere, dicono gli esperti.

Di buono c’è che il gentil sesso difficilmente arriva alla ‘pelata’ e l’alopecia in rosa può essere reversibile. “Una caduta abnorme di capelli sani, prodotta da fattori non-genetici, può essere un fenomeno passeggero ed eliminando le cause scatenanti la situazione migliora”, rassicura Daniele Campo, medico chirurgo, docente scienze tricologiche mediche e chirurgiche all’Università di Firenze. “Tecnicamente si parla di Telogen Effluvium e più che al fattore androgenetico ora si dà molta importanza a cause come lo stress, la mancanza di ferro, la tiroide che non funziona bene”. Alopecia femminile spia anche di una pressione sanguigna troppo alta, secondo uno studio spagnolo presentato a Roma, al XXXI Congresso nazionale Sime, Società italiana medicina estetica. “Recentemente è stata codificata l’alopecia psicogena, da stress: lo stress da una parte aumenta l’ipertensione, dall’altra provoca ansia e ha diretta ripercussione sul ciclo vitale del capello”, commenta Campo.

Parrucchiere, meches, tinture, extension, non sembrano determinanti. Indice puntato invece contro lo stiramento continuo dei capelli. “Le ragazze che non accettano l’ondulazione naturale e stirano ogni giorno i capelli provocano con i microtraumi ripetuti del brushing (spazzolatura) un’alopecia da trazione molto pericolosa”, avverte il tricologo. Fondamentale la prevenzione, ricorda Campo. “Vanno controllati con esami del sangue i livelli di ferritina, trigliceridi e il TSH per la funzionalità tiroidea. Va usato d’estate un cappellino di paglia. Quando i capelli nella donna cominciano a diradarsi, i raggi UV sul cuoio capelluto accelerano la perdita di follicoli. I prodotti cosmetici per le chiome al mare proteggono solo il fusto del capello”. A tavola cibi ricchi di vitamine, antiossidanti in genere e pesce azzurro, prezioso per i suoi acidi grassi polinsaturi. Integratori solo sotto controllo medico e se gli esami del sangue ne dimostrano la necessità.

Novità nelle terapie salva-capelli. “Nelle lozioni usiamo attualmente con successo un ormone estrogeno, il ‘17 alfa estradiolo’, addizionato a minoxidil e idrocortisone. Si è sempre parlato nell’alopecia femminile del ruolo negativo degli ormoni androgeni, quelli maschili, invece le ultime ricerche e la pratica terapeutica degli ultimi anni dimostrano che conta anche la mancanza di estrogeni, come succede dopo il parto, in menopausa, con l’interruzione della pillola contraccettiva”.

Per l’alopecia androgenetica una nuova tecnica 'di frontiera'. “Dal plasma sanguigno si riesce facilmente a isolare le piastrine, ricchissime di fattori di crescita come l’EGF, Endothelial Growth Factor. Sotto forma di ‘pappa’ che si appoggia sul cuoio capelluto si ridanno allo stesso paziente. Si massaggia e si attivano le piastrine passando sulla cute un rullino con piccoli aghetti sporgenti. Le piastrine possono essere applicate anche con mesoterapia (iniezioni locali con aghi sottili riuniti in un erogatore) ma sempre e solo in ospedale o ambulatorio. Sempre da evitare fai-da-te, cure miracolistiche e metodi non controllati dal medico.

martedì 18 gennaio 2011

Antinfluenzale protegge mamma e nascituro

«Le donne in gravidanza possono sottoporsi alla vaccinazione antinfluenzale senza timori. Non è stata evidenziata nessuna relazione causa-effetto fra l'impiego di questo strumento di prevenzione e difetti congeniti del nascituro. La sua somministrazione è raccomandata nel secondo e terzo trimestre di gestazione». Lo sostiene Nicola Surico, presidente della Sigo, sottolineando che la vaccinazione può rappresentare un vantaggio per la donna e per il nascituro: «è una misura efficace nell'80% dei casi» spiega «inoltre conferisce immunità ai piccoli nati da madri vaccinate in gravidanza. La campagna di prevenzione è iniziata all'inizio di ottobre, ma non è troppo tardi per aderire: sono necessari circa 15 giorni prima di ottenere una copertura completa, per cui chi si vaccina adesso può non essere ancora protetto quando il virus comincerà a circolare con maggior vigore, tra la fine di gennaio e l'inizio di febbraio». Se lo scorso anno il virus A/H1N1 è stato l'unico protagonista e ha provocato una vera e propria pandemia, quest'anno è accompagnato da altri due ceppi, entrambi di origine australiana, mantenendo tuttavia la sua caratteristica di estrema aggressività. «Contrariamente alla Gran Bretagna» conclude Surico «dove l'influenza ha già raggiunto il suo picco causando decine di morti, in Italia l'epidemia sta seguendo un corso regolare. La fascia d'età più colpita si conferma quella dei bambini da 0 a 4 anni, seguita dai piccoli dai 5 ai 14 anni, dai 15-64enni, infine dagli over 65».